STEFANO RICCI EXPLORER
MISSION MONGOLIA
“I was born to be an explorer...There was never any decision to make. I couldn't do anything else and be happy”. Quando abbiamo scelto la Mongolia come destinazione di questo nuovo capitolo di SR Explorer mission program, la nostra rotta polare è stata tracciata dalle parole di Roy Chapman Andrews, il ricercatore che scoprì, nel 1923, i fossili di dinosauro nel deserto del Gobi.
La collezione Autunno-Inverno 2024-2025 di Stefano Ricci rende ancor più nobile il concetto d’eleganza per l’assoluta qualità della fibra degli Dei, il cashmere che scandisce la storia e il tempo lento di un mondo che sembra perduto ma è di prepotente attualità. Come la collezione che si fa più raffinata senza perdere di vista la sontuosa eleganza del brand che ha reinventato la couture maschile nelle forme dinamiche e piene di leggerezza nelle materie che non hanno confronti.
Scopri il video reportage dietro le quinte di STEFANO RICCI Explorer Mission Mongolia. È stato per noi un ritorno a una casa primordiale, in un luogo del mito lontano anni luce dalle comodità. Un incontro con noi stessi.
La Mongolia si è aperta ai nostri occhi nel blu di un cielo infinito, raccontando attorno al fuoco di una yurta le gesta di viaggiatori immortali che portano il nome di Marco Polo e Ibn Battuta. Grazie alle loro storie abbiamo potuto riscoprire come la Via della Seta tornò a splendere nel Medioevo. Nelle pagine di questa SR Issue n.4, divenuta pubblicazione da collezione, vivono le emozioni di un confine del mondo, vive una natura incontaminata, vive il sogno stesso dell’uomo. Come sosteniamo, la radice di questa visione ancestrale è sintetizzata nel nostro claim: Explore the world to explore ourselves.
In uno dei territori naturali più estremi e remoti, come la Inner Mongolia, dove le escursioni termiche variano da -50° a +50°, abbiamo scoperto il cashmere più sottile esistente al mondo: un’esclusiva mondiale che assume oggi il nome di STEFANO RICCI Alpha Yarn. Questa fibra di un bianco naturale, estremamente fine e strutturalmente perfetta, proviene dal sottopelo delle capre Hircus dell’Alashan. La fibra misura 13.5 micron in diametro e viene raccolta attraverso un’antica tecnica di pettinatura, effettuata delicatamente a mano su capre di età non maggiore ai 10 mesi con un pedigree d’eccellenza durante la stagione primaverile. Il processo di trasformazione dal filato ai tessuti, per finire con i capi, osserva scrupolosamente principi di esaltazione delle caratteristiche naturali del cashmere, qualità assoluta in tutte le fasi produttive, termoregolazione e comfort incomparabili ed attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale di produzione. Tutte queste fasi determinano il raggiungimento delle più alte proprietà di leggerezza, elasticità e resistenza. Un prodotto innovativo creato per la bellezza ed il benessere che trasmette indossandolo.